La nostra storia maremmana

Pur essendo tutti fiorentini d’origine, il nostro legame con la Maremma nasce da lontano, quando, agli inizi degli anni ’80, Giuliano e Patrizia con il piccolo Marco la scelsero come meta di vacanza: un campeggio come base di partenza per bellissime gite in gommone che ci hanno portato ad esplorare questo spicchio di Tirreno in lungo e in largo, fino alla Corsica. E’ stato agli inizi degli anni ’90 che questa terra è diventata qualcosa di più per noi, con l’acquisto di un casolare piuttosto diroccato e qualche ettaro di terreno intorno, un centinaio di piante di olivo da cui abbiamo subito iniziato a produrre olio extra-vergine di oliva. Nel 1997 Marco, laureando in lettere, diventa imprenditore agricolo e per i primi anni abbiamo prodotto, oltre all’olio, pomodori da salsa, rigorosamente raccolti a mano sotto il caldissimo sole di agosto. Fin dall’inizio abbiamo scelto di aderire ai metodi di coltivazione biologica, e nel 1997 erano davvero poche le aziende, specie in questo territorio, che avevano fatto questa scelta! Per noi è stata un po’ una scelta di vita, all’inizio ciò che producevamo veniva consumato prevalentemente da noi, per questo volevamo essere sicuri di ottenere prodotti sani e il metodo biologico è l’unico che fornisca questa garanzia.

Nel frattempo abbiamo iniziato a ristrutturare il casale, all’interno del quale abbiamo riservato un appartamento per la nuova attività agrituristica (chiusa nel 2015 per esigenze "familiari"), non un albergo in campagna, ma un piccolo angolo nel quale offrire relax ed amicizia a tutti coloro che desiderassero “assaggiare” un po’ di vita maremmana, sfruttando la nostra ottima posizione per scoprire, oltre al meraviglioso mare ch
e da casa vediamo ogni giorno, anche i bellissimi paesi che ci circondano: Magliano in Toscana, Orbetello, il mare dell'Argentario, Pitigliano e le altre città del tufo, ma anche Siena, Roma e la nostra Firenze, che sono comunque facilmente raggiungibili per trascorrere una deliziosa giornata fra le loro bellezze. Da allora, molte amicizie sono nate e durano tuttora, con famiglie che venivano a trascorrere ogni anno qualche settimana in questo angolo di Maremma.

Nel 2001 abbiamo impiantato la prima particella di vigna, sangiovese merlot e cabernet i vitigni scelti, seguita qualche anno dopo dall’impianto della seconda particella, che ha portato a 2 ettari la superficie totale dei vigneti e nella quale, accanto al nostro amato sangiovese, abbiamo deciso di piantare un po’ di alicante, eredità del dominio spagnolo (Stato dei Presidi, 1557-1801).

Anche l’oliveta è stata implementata, ed oggi abbiamo circa 1000 piante in produzione. Nel 2003 gli ultimi interventi strutturali, con la costruzione della cantina, completamente interrata, sormontata dalla sala degustazioni ed un locale pensato per la trasformazione dei prodotti, e che dal 2009 ospita il nostro frantoio. Grazie a queste strutture, oggi  possiamo chiudere in azienda le nostre due filiere produttive principali, vino ed olio.

Da qualche anno abbiamo introdotto la coltivazione dello zafferano, che raccogliamo ed essicchiamo in azienda, una piccola produzione che richiede comunque moltissimo lavoro, specie nel periodo della fioritura (ottobre); la varietà che coltiviamo è caratteristica della nostra zona (ecotipo Pari) e di essa siamo da alcuni anni Coltivatori Custodi. Dal 2012, inoltre, abbiamo ricominciato a sfruttare a pieno i 7 ettari di seminativo, nel quale abbiamo iniziato a produrre cereali e legumi, scegliendo quelle varietà antiche che un tempo erano molto diffuse sul territorio, e che danno dei prodotti eccellenti, ma che per ragioni di mercato sono state un po’ trascurate negli ultimi anni.

Nel frattempo la famiglia è cresciuta, anche Claudia, la moglie di Marco, ha lasciato Firenze ed ha sostituito Patrizia nella gestione amministrativa dell'azienda, e nel 2011 è arrivato Matteo, il primo maremmano DOC della famiglia.

Fra il 2019 e il 2020 abbiamo impiantato tre nuovi ettari di vigna aggiungendo Vermentino, Ansonica, Ciliegiolo e Pugnitello ai vitigni coltivati; per quanto riguarda il Pugnitello, dal 2019 ne siamo diventati ache "coltivatori custodi" per la Regione Toscana.

 

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